Papà Leonardo è convinto: per diventare un vero leone, il piccolo Léon deve mangiare un bambino. È la tradizione, dicono. Ma c’è un problema: Léon non ne ha mai visto uno.
Comincia così un viaggio nella savana, durante il quale Léon s'imbatte in una serie di animali. Ogni incontro lo porta a un buffo equivoco: chi ha le mani, chi il collo lungo, chi fa le linguacce… Confonderà scimpanzé, elefanti e perfino serpenti per potenziali bambini, ma nessuno di loro lo è. Tutti, però, sembrano sapere qualcosa in più su cosa significhi davvero crescere. E ognuno gli lascia un messaggio prezioso: gentilezza, diversità, rispetto.
Quando finalmente Léon si trova davanti a un vero bambino, qualcosa cambia. È gentile, curioso. E ha un libro in mano. Mangiarlo? Meh. Forse è più interessante scoprire cosa succede nel capitolo dopo… E poi, la sua voce è così dolce che Léon si addormenta prima della fine della storia.
Al risveglio, il bambino non c’è più, ma gli ha lasciato un regalo: il libro. E un’idea nuova su cosa voglia dire diventare grandi.
Un’avventura tenera e ironica sulla crescita, sull’identità e sulla libertà di scegliere la propria strada. Una storia che racconta la forza disarmante della gentilezza, il piacere della lettura e il bello di diventare grandi… ma a modo proprio.