Il bambino protagonista di questa storia è un piccolo artista di otto anni: disegna ogni giorno con passione da quando ne aveva cinque. Insieme a lui il suo cane, Bark, che osserva e a volte collabora.
Oggi il bambino ha deciso di realizzare il dipinto di un palazzo: comincia da un grande rettangolo grigio e poi aggiunge gli altri particolari. Il palazzo è completo, ma Bark non sembra soddisfatto. Il bambino capisce cosa manca. Anche il cane vorrebbe essere ritratto! Il bambino lo aggiunge nel disegno e non appena Bark si riconosce, inizia a manifestare in tutti i modi la propria felicità. Per questo motivo il bambino intitola l’opera “SONO UN GENIO (PER IL MIO CANE)”.
Finito il dipinto, è ora di andare a scuola: questo significa lasciare Bark solo a casa… e a lui non piace molto. Solitamente il cagnolino passa quelle ore smangiucchiando e sonnecchiando pigramente in attesa che torni il suo amico. Solitamente... ma non oggi. Bark è molto indaffarato. Dopo essere stato il soggetto del dipinto, ora diventa artista anche lui: corre avanti e indietro tra i colori lasciando impronte, stringendo in bocca tubi di vernice e pennelli. Il cagnolino bianco ora è tutto ricoperto di macchie e ci sono strisce di vernice ovunque.
Quando il bimbo rincasa, non trova Bark ad attenderlo alla finestra. È molto strano… s’intravede Bark dalla porta dello studio, che abbaia. Vuole che il bambino lo segua, per mostrargli quello che ha fatto in sua assenza. Un disastro! Muri pasticciati e colori dappertutto. Il cagnolino avrà rovinato il dipinto del bambino con i colori? Si prevede una sonora sgridata per Bark, che invece insiste: c’è qualcosa che il suo amico deve assolutamente vedere!
A volte il talento si nasconde dove meno te lo aspetti...!